Non si conosce la data di costruzione di questa chiesa, anche se fonti storiche ritengono che sia anteriore a quella di S. Giovanni del Toro, a cui è accomunata da una forte somiglianza.

La vita edilizia della struttura si è articolata lungo i secoli con diverse modifiche che sono visibili molto chiaramente nelle sue parti.

E’ a croce latina, absidata con transetto sopraelevato, a tre navate, divise da archi a sesto acuto poggianti su colonne con capitelli di spolio, che mostrano foglie d’acanto, volute, fiori e leoni. La copertura della navata centrale è a capriata lignea a vista, mentre quella delle navate minori è costituita da volte a crociera estradossate sottolineate da nervature; il transetto, invece, è coperto nelle due zone laterali da volte a crociera con innesto evidente e molto basso, al centro da una cupola a calotta su alto tamburo, dritto e slanciato, e presenta l’inquadratura dell’abside centrale per mezzo di due colonne inserite in angolo.

Alla prima fase costruttiva è da ricollegare la quota di calpestio dove si legge ancora molto bene un mosaico, mentre agli interventi successivi è da ricondurre quella attuale (ricreata dopo i restauri moderni da una pedana modulare in acciaio e marmo sintetico).

La cripta, che si trova a circa due metri sotto l’attuale piano stradale, presenta una doppia articolazione: la prima, più antica e absidata, si conclude nel punto in cui doveva arrestarsi la chiesa originaria, che terminava dove oggi inizia il transetto, un secondo vano, invece, occupa tutta l’area del transetto ed ha aperture a monofora nelle tre absidi; il passaggio tra le due strutture avviene per mezzo di un’apertura nell’abside sinistra della cripta più antica.

La chiesa subì un’ulteriore modifica nel 1771, che trasformò la parte del transetto in cimitero.

La cupola, che copre la parte centrale del transetto, cominciò a crollare nel 1897.

Il mosaico del pavimento più antico, in piccoli sassi grigi e bianchi, occupa tutta la navata centrale e riproduce un albero con fusto dritto e sottile da cui si allungano rami con foglie lanceolate, con pantere affrontate e motivi geometrici nelle navate laterali. Rappresenta il motivo molto ricorrente dell’Albero della Vita, in cui gli animali feroci accosciati richiamano la memoria del versetto biblico: “La pantera si sdraierà accanto al capretto”.

Il campanile, a tre piani sottolineati da motivi bicromi ottenuti con il tufo, termina con cella circolare e cupola. Lo stesso motivo cromatico sottolinea il contorno dei finestroni e diviene doppia fascia, a quota diversa, nelle absidi.

L’altare presente nel transetto è una lastra di un sarcofago con decorazione di strigliatura e punta di freccia lungo la cornice.

Resti di affreschi sono nella lunetta interna della porta centrale (l’Annunciazione) e nella navata destra, di provenienza incerta, con la Sacra Famiglia.