Un’altra testimonianza dell’architettura civile ravellese del periodo d’oro della città è Palazzo D’Afflitto, che sorge di fronte la chiesa di S. Giovanni del Toro, e che nel corso del secolo scorso ha ospitato prima la Pensione Caruso e l’albergo Toro contemporaneamente sui due piani, poi solo l’albergo Caruso ed oggi, dopo un profondo restauro, accoglie la nuova gestione del Belmond Hotel Caruso. La struttura prima dei vari rimaneggiamenti nel corso degli anni presentava la disposizione architettonica che troviamo negli altri palazzi patrizi della zona: cortile centrale scoperto con locali al piano terra e le stanze al piano superiore. Questo palazzo, inoltre, appartenendo alla famiglia D’Afflitto di origini scalesi, è decorato con numerosi pezzi architettonici in marmo provenienti dall’antica chiesa dedicata a S. Eustachio, i cui imponenti resti si trovano nella frazione scalese di Pontone (le tre absidi decorate ad archetti intrecciati di tufo policromo, che non sfuggono al visitatore attento che percorre la strada che sale da Amalfi a Ravello) e di patronato della famiglia. L’architrave dell’ingresso, i leoni che sorvegliano la porta e qualche capitello, utilizzato come elemento di arredo, sono tutti provenienti dalla chiesa di S. Eustachio, santo da cui la famiglia diceva discendere e dal dolore per la cui morte essi avrebbero preso il nome.